Palazzo Fietta Serena Da Rios

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Nel 1576 la famiglia Fietta acquistò tre case e una torricella nel settore meridionale della città a ridosso delle mura e riunì il complesso di edifici per dare corpo all’importante struttura del Palazzo. La stessa famiglia asolana lo fece restaurare verso la metà del ‘700 dall’architetto Giorgio Massari.

L’edificio è insieme Palazzo urbano e insediamento di Villa. Questa doppia natura si riflette nel trattamento delle due facciate che risultano completamente diverse tra loro.
La facciata Nord delimita la strada urbana e presenta i caratteri del palazzo di città, con portici di uso pubblico al piano terra. Si tratta di una facciata con un disegno ornamentale molto curato e dettagliato, basato sulla simmetria centrale scandita dalla trifora del salone principale che si trova la piano primo.
La facciata sud è all’inverso, ispirata a grande semplicità e armonia. L’apparato ornamentale è molto ridotto e prevalgono ampie superfici trattate a marmorino che si offrono alla luce del sole.

L’ampio giardino si estende oltre il limite meridionale delle mura e sono sepolte parti cospicue delle strutture del teatro romano.